lunedì 19 settembre 2011

Bologna-Roma in bicicletta







mercoledì 16 luglio 2008

Primo giorno: Bologna-firenzuola (70 km circa)


Percorso eseguito: Flaminia Minor.

Prevalente sterrato la mattina. Due punti in cui siamo costretti a trascinare la bici a mano. 300 metri di salita verticale su strada sbagliata: il calvario del primo giorno! Da ringraziare: la signora di cà del vento per l'acqua,il trattorista per averci confermato l'errore e fattoci accettare come inevitabile il calvario (la bici NON andava su neanche spingendola!!!).
Considerazione del Berna sul calvario: "abbiamo fatto 10 metri, moltiplicateli per 30!"
L'uomo dell'acqua...il re dell'acquedotto (eravamo assetati e lontanissimi da qualsiasi agglomerato urbano):"aprite il tombino dell'acquedotto dell'ACOSER, tirate la leva e abbeveratevi". e furono accontentati.SANTO SUBITO!!!
Da ringraziare ancora:
-Il panino alla pancetta a Pietramala
-Don Carlo (parroco di Firenzuola) per l'ospitalità notturna, e l'auletta del catechismo con doccia e mollette per il bucato (stese sul filo preso al contadino).
- DOCCIA GELATA, tonificante e allagante.
- la Fiorentina....1 kg di carne al sangue annaffiata da un buonissimo chianti mmm
- il ritrovamento del materasso perduto (grande botta di culo di simone marchesini).
il fortunato commenta:"ho dormito veramente alla grande, invidiato da tutti i miei compagni di viaggio."

giovedì 17 luglio 2008


Secondo giorno: Firenzuola- Greve in Chianti (83 km)


Sveglia:
- h
5:45 per raffa
- h6:00 per berna
- Simone non pervenuto, si narra di un suo risveglio dal letargo sulla bicicletta.

Partenza dal bar alle h7:30...un freddo da paura!

Si attacca il Giogo di Scarperia 10 km di salita, ultimi 3 km durissimi, per il resto piuttosto regolare. Gran ritmo imposto dallo scalatore Raffa. A 3 km dal GPM ci raggiungono Tonino, Don Mario e Padre Peter. Melone, foto, lodi e vai con la salita. Transitano nell'ordine al Gpm: Raffa, Berna, Tonino e Simone.

Stupenda discesa fino a Scarperia. Prima di Firenze affrontiamo una salita durissima chiamata "il miglio di Pratolino". Arriva per primo Tonino, vera rivelazione del pellegrinaggio (ma anche il più fresco), insieme al capitano Berna. Staccato Raffa e maglia nera a Marchesini, a cui basta un cavalcavia per staccarsi. In cima 2 simpatici vecchietti ci invitano al convento di monte Senario (6 km di salita) ma noi proseguiamo sulla via Bolognese.

Si plana su
Firenze: si saccheggia mamma Coop e ci si svacca nell'aiuola più frequentata dagli sbirri fiorentini. lardo, pomodori, pane e ronfate. Veniamo risvegliati da uno stormo di piccioni che si stanno avventando sulle nostre briciole, incuranti della nostra presenza. Ed è un altro duello con le forze della natura (ieri peraltro vinto dalle formiche che ci hanno impedito il sonno post-pranzo).

Salita sulle colline fiorentine non prima di un napoletano (o quasi) che, dopo la foto a S.Maria del Fiore, afferma: "Bravi, fatele ora queste cose che non avete la famiglia!" mentre la moglie, stringendo un orsacchiotto, chiacchierava con l'amica davanti al baracchino dei souvenir made in china (e dietro c'era Armaroli). Piazza della Signoria, Ponte Vecchio e Lungarno tutto in bici.
Salitona sui colli della trafficata (solo vicino a Firenze) statale 222, ovvero via Chiantigiana.

A Greve in Chianti ci accoglie Don Martin, congolese, che ci abbandona per 2 ore sulle panchine di Greve perchè da vero cappellano era a cena dai suoi parrocchiani. Ci apre alle 22.30 e noi fra un antipasto (carissimo) e una pizza megagigante con boccia di Chianti al seguito, muoriamo su una panchina mentre Berna e Raffa si dilettano sui massimi sistemi. 2 ragazze ci soprendono a fare il bucato nella sala giovani. tentano di rimorchiarci ma non avevamo la forza di nulla!!!

venerdì 18 luglio 2008


Terzo giorno: Greve in Chianti- S.Quirico D'Orcia (90 km)


Don Gianni: "Chi fa la frusta der su culo poi si lecchi le ferite." Con questa frasetta il Don, all'apparenza studente universitario fuori corso con pancetta, ci accoglie nel delizioso paesino di San Quirico.

Pomeriggio da Siena ad una media stellare. 5 km ai 30 all'ora. Solo una corriera poteva interrompere questa prestazione. La mattina il ChiantiShire ci ha incantato per la sua bellezza.

Discesa da Castellina in Chianti a Siena veramente bella. Vigneti e ulivi a perdifiato. Siena e Piazza del Campo ci soprendono per la bellezza e l'armonia delle architetture. Ci fermiamo a mangiare alla fortezza: panini pagati a peso d'oro e chi disturba il nostro sonno questa volta sono gli operai che decidono di montare il gazebo sulla nostra testa. Leggiamo il vernacoliere e parliamo di Azione Cattolica. Tonino è un po' polemico su tutto. Simone e Raffa vanno a cagare senza soldi: sfuggono alla richiesta di 50 cent entrando dall'uscita di sicurezza....memorabile seduta.

A San Quirico uno dei ragazzi di Don Gianni dopo che era saltata la luce dice: "Oh Don, ma non hai pagato l'ENEL?" sorge spontaneo dalla bocca del prete un: "ma vaffanculo!". Cena in luogo da superintorto e cucina ottima. per la cronaca io ho preso le tagliatelle al cinghiale, strabuone!!! solo 15 € a testa!
Luna splendida ma c'è solo della braga! e infine giungiamo al materasso per le canoniche 6 ore di riposo.


sabato 19 luglio 2008


Quarto giorno: S.Quirico d'Orcia- Vetralla (120 km)


Nel giorno del compleanno di Raffa si svolge la tappa più lunga, 120 km.

La piaga del giorno sono le anatre su Tonino (rex anatrarum), ma anche i primi 10 km controvento non sono stati da meno. Per non parlare dei piccoli colli laziali da superare che ti si attaccano sulle gambe e ti illudono di essere arrivato.
Ma Vetralla non arrivava mai: Tonino è strippato dalla stanchezza e solo con la cena (2,5 hg di pasta a testa + bracciolina con sottiletta) si è placato il nervosismo generale.

A pranzo un bagno fantastico nel lago di Bolsena...spettacolo! Ci siamo arrivati dopo 76 km fatti alla mattina, a medie da doping (ma noi ci prendiamo solo sali minerali e ciocorì). Acquapendente è diventata presto realtà...e da lì il lungo lago per Capodimonte su sterrato è stata una passeggiata. Pranzo con prosciutto e melone. Tonino si addormenta su uno splendido pratino e viene circondato dalle anatre che si appisolano con lui per 1/2 ora buona.

Da ricordare:
- il drittone pazzesco prima di arrivare a Capodimonte.
- Il bagno caldo e rilassante in vasca a Vetralla.

Da segnalare la seguente scena:
Berna telefona nel giardino della parrocchia, che gentilmente ospita i pellegrini a Vetralla, ormai in territorio laziale, parlando a voce piuttosto alta. Sta dicendo:"Abbiamo pranzato sul lago di Bolsena"... si affaccia uno alla finestra che in puro laziale esclama: "Ahò, ah pranzo, abbassa a' voce!"


Quinto giorno: Vetralla-Roma (80 km)


Ultima tappa (80 km circa) ormai la meta è molto vicina. Raffa scatta su qualsiasi salita, anche sui dossi, per consolidare la maglia a pois del migliore scalatore. Il capitano lascia fare. Pranzo sul lungolago di bracciano e relativo bagno.

Ben presto si materializza la piaga del giorno, incarnata dai gestori del camping che ci fanno spostare dalla spiaggia. non ci salvano dallo spostamento nemmeno le nozioni dell'avvocato Tonino. Alle 17 il gruppo è di nuovo in marcia su Roma dove arriva alle 19 trionfante.

Foto e vespri in Piazza San Pietro davanti ar cupolone dopodichè parte l'Odissea per cercare un posto in cui dormire. Ci vengono consigliati anche i ponti del lungo Tevere a cui abbiamo pensato in un momento di difficoltà.
Da segnalare l'avventura di Tonino alla continua ricerca della provvidenza che questa sera si riserva bene dall'incontrarlo. Alla fine le conoscenze giuste ci salvano e dormiamo nell'hotel dell'Azione Cattolica (lusso!).

Alle 23 mangiatona alla romana: carbonara per Raffa e Simone, amatriciana per Tonino e Berna. Secondo faraonico con kilogrammi di carne grigliata messa lì a mò di sfida. finiamo tutto, pure 2 litri di vino bianco e torniamo barcollanti ma contenti in albergo.

Sesto giorno: ROMA


Sveglia barcollanti (l'aria condizionata diceva: "stai a letto") alle 8:30, ancora in cassa per la mangiata serale ci appropinquiamo al desco mattutino: BUFFET faraonico con 1000mila leccornie. Sfrattiamo con non-chalance una signora seminglese dall'unico tavolo libero e ci lanciamo sul cibo.

Ma è tardi: dobbiamo andare a Messa a San Paolo Fuori le Mura (ma quando c***o arrivano 'ste mura?). Arrivo alla Messa alle 11 in punto. Ipse Dixit il profeta Berna: "ad ogni ora c'è una Messa...è una Basilica!" ... "No ragazzi" ci dice l'omino dei souvenirs, nato insieme alla basilica, "la Messa c'era alle 7, 8, 9 ealle 10:30. La prossima è a mezzogiorno. E Tonino: "Oh ragazzi ve l'avevo detto e voi non mi ascoltate mai!".

Leghiamo le bici, svacco e dopo letture laiche e anticlericali (in contrasto con l'Avvenire ma in sintonia con lo stile da viaggio politico-culturale-enogastronomico da veri pellegrini del III millennio) andiamo alla Messa più triste degli ultimi anni. Omelia su un solo concetto ripetuto in 857 salse: la distrazione nella preghiera è normale...dopodichè ci siamo distratti.
Alla Comunione il prete chiede di intonare "Il Signore è il mio pastore". Mentre Tonino si guarda intorno parte una vecchia da sola che intona una versione ortodossa solo da lei conosciuta. Nemmeno una strofa ed è la morte. Partiamo noi su una tonalità troppo alta e continuiamo solo noi. Dopo due strofe cediamo su "non avrò a temere alcun male". Il don ci ringrazia e ci chiede di venire 5 minuti prima per la settimana prossima. Vedremo cosa possiamo fare!

Momento clou del pellegrinaggio: preghiera e lettura della lettera ai Filippesi insieme davanti alla tomba di San Paolo. Si riparte in una Roma deserta; gli unici in mezzo a via dei FORI IMPERIALI!

Arriviamo a Termini dove c'è una manifestazione fra Sudanesi ed indipendentisti del Darfour al limite della rissa: Tonino si schiera senza saperne mezza con i più incazzati.

Biglietti e in treno.
Arrivati a Firenze ci aspettano 15 km polleggiati per Prato: STI CAZZI!
Ci aspetta una cronometro a squadre ai 35 km/h. I cartelli davano Prato sempre dritto. Prima avevamo evitato di entrare in autostrada all'ultimo momento, ma un pezzo di superstrada a 4 corsie l'abbiamo fatto. Berna pensava di avere il treno alle 20:20...e questo ci ha fatto viaggiare come treni (il treno era alle 20:35).

La piaga di oggi sono state certamente le indicazioni stradali pensate SOLO per le macchine. Arriviamo a Bologna e ci concediamo il giro d'onore passando da Piazza Maggiore e ritorniamo a casa festanti consapevoli di avere portato a termine l'impresa.
Km totali fatti: 511 circa.
Grazie a tutti di cuore.




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